lunedì 8 settembre 2008

Italiani esterofili e provinciali


Gli italiani, si sa, sono esterofili. Amano tutto quello che viene dall’estero. In tema di linguaggio, negli ultimi anni c’è stato un crescendo inarrestabile nell’ adottare termini inglesi. Anche in mancanza di una reale necessità. Si può comprendere che in alcuni campi nuovi dove la tecnologia
USA la fa da padrone, come l’informatica, si continui a usare i termini inglesi o meglio americani. Una loro traduzione in italiano risulterebbe spesso goffa e imprecisa.

La tendenza di ricorrere all’abuso di questi termini però nel linguaggio corrente senza un motivo particolare è, invece, da scoraggiare. Essa ricorre più frequentemente sulla stampa, in TV e nel linguaggio politico. Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché il Ministero del Lavoro e della previdenza sociale ora si chiama del Welfare. Perché è più sintetico? D’accordo l’inglese ha il pregio della sinteticità, ma l’italiano ha altri pregi e non pochi.

Da un po’ di tempo abbiamo il Premier in luogo del Presidente del Consiglio. E di autorities quante ne abbiamo? Tante e nessuno le ricorda tutte. L’Antitrust, che potrebbe tranquillamente chiamarsi Autorità per la libera concorrenza. Autority per la privacy, che potrebbe chiamarsi Autorità per la riservatezza. Tutte la settimane alla Camera dei deputati c’è il Question time, che é l’ora dedicata alle interrogazioni rapide da parte di singoli deputati al Governo. La devolution l’avete certamente sentita nominare. E il blind trust? Fondo cieco (e non blindato come ebbe a dire un noto politico) usato in alcuni paesi in caso di conflitto d’interesse di personalità politiche. Ora si parla di social card e di service tax. E così via.

Ma v’è un esempio di assoluta subalternità alla cultura anglosassone. Tutti sapete cos’è l’AIDS. Il termine è un acronimo di una malattia chiamata Sindrome di Immuno Deficienza Acquisita. I francesi la chiamano “le SIDA” (con l’accento sulla A). Gli spagnoli “el SIDA”. Gli italiani hanno deciso invece di adottare, in luogo di quello italiano, l’acronimo della dizione inglese (Aquired Immune Deficiency Syndrome), pronunciandolo anche in modo errato. Se non è provincialismo questo!

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