sabato 21 marzo 2009

Il Vaticano e l'Italia





La DC ha governato per quarantanni con l’appoggio incondizionato del Vaticano, della Chiesa, di tutte le parrocchie. Ora ci accorgiamo che la Democrazia Cristiana è stato un partito laico. Laico non significa essere anticlericale o ateo. Questi ci sono sempre stati, ma sono una estrema minoranza. Laico significa avere la propria fede. Professarla più o meno intensamente. Ma in pubblico, soprattutto quando si ha un ruolo istituzionale, si agisce secondo ragione e nell’interesse generale. Il più laico di tutti in Italia è stato Alcide De Gasperi. Aveva una profonda fede cattolica e un ottimo rapporto con la Chiesa, ma in alcune circostanze seppe dire no alle richieste del Vaticano.

Ora che la DC si è frantumata, i cattolici stanno in tutti i partiti, di destra, di centro e di sinistra. Con la conseguenza che, poiché il Vaticano e le parrocchie muovono sempre molti voti e preferenze, tutti fanno a gara a chi è più cattolico, più osservante, più prono ai desideri e alle direttive di oltre Tevere. A questi si aggiungono i laici o atei ex di sinistra passati a destra. Socialisti, liberali, repubblicani, radicali. Tacciono, obbediscono in silenzio o in alcuni casi sono i più ferventi difensori delle tesi della Chiesa. E’ facile constatare che c’è molto opportunismo perché la destra ora è vincente e chi viene da sinistra o da posizioni laiche per fare strada deve farsi perdonare il passato e dimostrarsi più realista del re.

Questo spiega perché la chiesa ha ottenuto negli ultimi anni privilegi in contrasto con la stessa Costituzione Italiana da governi di destra e di centro sinistra, come il finanziamento alla scuola privata e l’esenzione dell’ICI anche sugli immobili commerciali. Ora le pretese sono aumentate. Dopo aver subito, governando la DC, la legge sul divorzio e sull’aborto, ha imposto una legge sulla fecondazione artificiale, che praticamente la rende molto difficile, come il divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali. E’ sul punto di essere approvata un’altra legge, che toglie a tutti la libertà di predeterminare, in conformità all’art. 32 della Costituzione, i trattamenti medici ai quali non intende essere sottoposto in caso di stato di incoscienza, comprese idratazione e alimentazione forzata.

Questi divieti non esistono in nessun paese del mondo. Ma l’Italia è diversa. E’ la sede del Pontefice. E l’attuale, che ha nostalgie preconciliari, non consente alla Repubblica Italiana piena libertà e autonomia e intende imporre per legge i principi morali della religione cattolica, grazie all’accondiscendenza di una classe politica italiana debole e servile.

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