mercoledì 4 febbraio 2009

La Repubblica Italiana è basata sulla disinformazione


La CGIL non ha sottoscritto l’accordo con la Confindustria sul nuovo modello di contrattazione collettiva. Hanno firmato CISL e UIL. E’ una grave rottura del fronte sindacale che non rende felice nessuno. Tranne il ministro del lavoro e della salute, ex socialista, da tempo impegnato nel tentativo di isolare la CGIL e nell’escogitare provvedimenti, d’intesa con il Vaticano, per salvare la vita a una donna morta 17 anni fa.

La CGIL è la più antica e più grande organizzazione sindacale italiana. Ha grandi competenze in materia e certamente ha buone ragioni per ritenere che il nuovo accordo non giova ai lavoratori. Altrettante ragioni penso abbiano gli altri sindacati. Ma allora, mi spiegate perché TV e giornali si limitano ad annunciare solo titoli e pochi elementi di superficie. Nessuno che abbia ritenuto utile se non necessario fare una dibattito approfondito o pubblicare il testo dell’accordo, mettendo in evidenza i punti salienti del contrasto tra le parti?

I mezzi di comunicazione dovrebbero fare informazione. Aiutare la gente a capire qual è il motivo del contrasto. Dove sta la ragione e il torto o, come è più probabile, come si ripartiscono questi tra una parte e l’altra. E invece no. Si va avanti per slogan, per partito preso, per compiacere i padroni. Quanto ai cittadini, meno sanno e capiscono e meglio è.

Per quanto risulta, c’è stato un solo commento su un sito di un noto professore di diritto del lavoro, attualmente senatore del PD, che ha esaminato con un minimo di dettaglio il provvedimento, mettendo in evidenza gli aspetti positivi, a suo giudizio. Peccato che manchino le argomentazioni della parte in disaccordo, in modo che ognuno, se ha voglia e ne è capace, possa farsi un’idea personale.