mercoledì 10 dicembre 2008

Ricchi e poveri




L’ultimo fine settimana, il ponte dell’Immacolata, ci ha portato una bella notizia. La recessione imperversa sempre di più. Migliaia di lavoratori finiscono sul lastrico, anche senza ammortizzatori sociali. Le prospettive sono ancora peggiori. Ma c’è un parte degli italiani che se la passa più che bene.

In montagna, gli sciatori sono aumentati del 20-40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli alberghi erano stracolmi. E si sa che lo sci è uno sport costoso. Questo conferma quello che tutti già sanno. In Italia i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Il governo di destra fa finta di niente e il centro sinistra è confuso e intimidito.

Questo spostamento di ricchezza ha avuto un’accelerazione notevole con l’entrata in vigore dell’Euro il 1° gennaio del 2002. Ai lavoratori dipendenti la nuova moneta è stata calcolata a quasi 2.000 lire. I lavoratori autonomi si sono autoapplicati il cambio di mille lire. Due piccoli esempi. Un dirigente pubblico, con uno stipendio di tre milioni di lire (che erano soldi!), si è ritrovato con 1.500 Euro. Un medico specialista, che prendeva per una visita privata 100 mila lire, da quel giorno ha chiesto 100 Euro.

Aggiungasi a questo che da parecchi anni i lavoratori dipendenti hanno piccoli aumenti contrattuali che coprono solo parzialmente l’inflazione reale. Con l’aggravante che non ricevono alcun recupero dell’erosione fiscale. In parole povere, subiscono una riduzione del potere d’acquisto perché non riescono a recuperare tutta l’inflazione e pagano più imposte in quanto applicate sul valore nominale dei salari e non su quello reale.

Il governo, dopo mesi di annunci, ha partorito la tessera annonaria di triste memoria, che non consente di acquistare un litro di latte al giorno e una sommetta una tantum (cioè una volta sola) alle famiglie più povere e più numerose. Con ciò la coscienza è a posto e si arrangi chi può.

Ma il governo, dopo aver tolto l'ICI a chi la può pagare, sta adottando misure poco note ma molto gradite ai lavoratori autonomi. Ha smantellato la struttura della Guardia di Finanza, messa su dal vice ministro dell’economia del governo precedente per combattere l'evasione fiscale. Sta sostituendo molti responsabili delle agenzie delle entrate, che avevano ottenuto ottimi risultati nella lotta all'evasione e ha elevato da 5.000 a 12.500 il limite al di sopra del quale i pagamenti vanno effettuati con assegno nominativo non trasferibile. Con quest'ultima misura ha cioè ridotto la rintracciabilità dei pagamenti, che è una spina nel fianco degli evasori fiscali.